Afrodite, archetipo di bellezza femminile, amata da noi latini col nome di Venere, nonché madre di Enea, nostro capostipite romano; nasce bellissima di stirpe celeste, adagiata su una conchiglia e coccolata dalla onde del Mare, un grande utero dalle acque fecondate di sangue e sperma dei genitali recisi di suo padre Urano, Dio del Cielo
Cielo in cui ascende e splende con la sua luce, come un diamante da ammirare, sia all’alba come astro fresco e mattutino, oppure al tramonto vespertina e bella di sera, che t’inganna col suo ultimo sorriso per farti innamorare, poi sparisce e ti lascia sospirare fino alla sua prossima apparizione.
Dea che incarna l’amore, la damigella del Sole, che si allontana da lui solo per pochi gradi e poi ritorna china e offuscata dai suoi raggi per non lasciarlo solo, a testimonianza dell’importanza che l’amore in tutte le sue espressioni, i sentimenti e gli affetti che essa simbolicamente rappresenta, sono parti integranti della nostra coscienza e del senso di riconoscimento di Sè.
Sempre in grazia, appare umida, rigogliosa, riproduttiva e fertile come la primavera, stimola la vita in ogni essere vivente dell’universo; fecondata dal principio di amore e desiderio, si veste di olii inebrianti e di una cintura magica fatta di pietre preziose che incanta chi le guarda, seduce la ragione dei saggi, smonta il controllo e scatena in loro un irrefrenabile libido e bisogno d’amore
Venere con voce suadente ma raffinata, fatta di lunghi capelli ed estrogeni coi tacchi, va ricercando bellezza e amore in tutte le sue forme, fine a trovarne l’estasi; colei che risiede di notte nel segno del Toro, dove il desiderio stuzzica l’appetito e si nutre di carne, corpo e sensi, dove l’amore si fa concreto e va accarezzato, posseduto, come un gioiello prezioso
e poi di giorno si trasferisce tra le pareti domestiche della Bilancia, dove la bellezza si fa esteta ed esigente, in cui l’amore si fa astratto e si raffina nelle forme d’arte creative, nel canto e nella poesia, quell’amore che ti fa innamorare delle tue creazioni, che non ti fa mai dire basta, amore che ci connette e trasporta oltre noi stessi, per andare verso l’altro e misurarsi nella relazione; quell’amore che si fonda tra sentimento e ragione per capirne l’origine e i principi
Rappresenta l’impulso del piacere che muove ogni azione, essa vive di magia e spinge a fare follie, travolge chiunque voglia resisterle e, senza capire come, spinge ad osare ciò che non si avrebbe mai osato
ella sparge desiderio d’amore tra gli Dei, attraverso il profumo del muschio, intraprende fuggevoli e struggenti storie d’amore con i mortali perché non sa dire di no, perché ci crede e s’innamora dell’idillio nascente, tra ali di farfalle nello stomaco e nuvole rosa, dove ama fluttuarsi sospesa in infiniti mondi
La fanciulla divina che si perde tra le righe dei suoi tanti amanti e ripudia suo marito Vulcano-Efesto, zoppo e deforme, non bastano i gioielli che lui forgia per lei, perché il vero amore non ha bisogno di baratti e non vuole nulla in cambio; la perderà per sempre e senza appello, quando lui la deride di fronte a tutti gli Dei, perché adultera e colta in flagrante, verrà incastrata nel letto con Ares-Marte, il suo storico e ardente amante, Dio della guerra che perde la ferocia difronte a lei, ma non la virilità; Marte il preferito che scalda le sue lenzuola, col quale produce Eros e s’intrattiene con lei piacevolmente per ore immortali
Dea che si spoglia del mirto, si concede a chi la ama.. e seduce chi le resiste; la donna che non controlla il richiamo d’amore da cui si origina la vita, Dea che lega gli amanti, che accoglie ma non soggiace a nessuna regola, e fa i capricci se non ottiene ciò che vuole
e poi quando ama lo fa con tutta se stessa, e se si guarda il mondo attraverso i suoi occhi produce emozioni capaci di fare miracoli e di portare a guarigione il corpo; accetta e rende le imperfezioni femminili perfette cosi come sono, dove le rotondità sono forme sinuose su cui adagiarsi e le rughe sono solchi dove scorre inesorabile l’amore per la vita; scioglie i blocchi e toglie il fiato, tanto è grande l’abbraccio con cui ti avvolge per superare i confini e il senso di separazione
Venere, generosa e disponibile, rende gioiosi e c’incoraggia a mostrare i nostri talenti, a socializzare per il bene comune perché si fida del mondo esterno, ti da una mano e si fa benefattrice; una fortuna minor che aiuta e non ti lascia solo, ma se rinnegata e inascoltata può provocare complessi e aridità del cuore
Dea che pulsa nel cuore di tanti uomini e donne, che va amata, riconosciuta e accolta per apprezzarne i suoi doni e, a seconda dall’armonia e della luce che crea nel nostro Cielo Natale, c’insegna ad amare soprattutto noi stessi per amare meglio gli altri
se ti accorgi che la sua luce è fioca, non la trascurare, puoi accenderla, corteggiarla, ringraziarla di averla accanto e farla brillare del suo sorriso, solo così non ti lascerà mai e tornerà ad essere una guida irradiante, lassù nel Cielo blu tra le stelle auree, dove solo le vibrazioni dell’amore puro possono arrivare…e con lei ringrazierai di non essere più solo
Vanessa Visani



